mercoledì 24 novembre 2021

Cagliari repòrt.





E' da circa tre o quattro anni che ogni tanto mi viene in mente di fare un bel lavoro su Cagliari, poi metto da parte l'idea per svariati motivi, primo dei quali la distanza che mi separa dalla cittadina e secondo motivo i vari lavori che ho in questo momento aperti ( tra cui un progetto molto importante di cui parlerò prossimamente e a cui tengo molto ). Però qualche mese fa mi è capitato di dovermi recare a Cagliari per un guasto alla macchina, e poiché si trattava di un danno di una certa rilevanza ho deciso che piuttosto che rientrare in treno a Oristano in attesa della riparazione, sarebbe stato meglio rimanere a dormire a casa di mio fratello, che mi ha gentilmente ospitato in città per diversi giorni.

Così ho portato con me tutto il necessario per dipingere e disegnare dal vero. Mio fratello mi ha messo a disposizione il suo monopattino "Comprato con gli incentivi statali" che si è rivelato uno strumento UTILISSIMO per le mie esplorazioni cittadine. Naturalmente, non conoscendo bene la città e a causa della difficoltà di spostamento sui lunghi viali trafficati, ho deciso di limitare le mie esplorazioni ad una delle zone più suggestive di Cagliari e ricca di vedute, oltre che semplice da raggiungere e da visitare: le strade attorno a Castello, Viale Buoncammino, Viale Maria Regina Elena, e la zona di Castello e del Bastione.





Come già ho detto altre volte, approcciarmi al disegno dal vero su Cagliari è stato per me piuttosto difficile, poiché ero abituato alla dimensione "Paesana" e campagnola di Oristano, mentre la grandezza di Cagliari, la sua estensione, i suoi grandi viali, gli enormi palazzi, le sue molteplici situazioni urbane la rendono ostica alle mie abitudini pittoriche. Cagliari si presenta come cresciuta su vari livelli, sembra vivere su dimensioni spazio temporali differenti, è davvero difficile anche semplicemente orientarsi per rientrare a casa, e non si capisce se sono i palazzi a sbarrarti la strada o è l'ostinazione della natura che coi suoi stagni, saline, canali, alture, colline e canyon cittadini detta le regole dell'urbe e ne dirige le caratteristiche giocando come un ingegnere pazzo. 

Ad ogni modo, una volta superate le titubanze ho cominciato a disegnare proprio i soggetti più difficili. Oserei dire mostruosamente difficili: ovvero la città vista dall'alto. Non so nemmeno io perché ho cominciato con questi, forse perché sono panorami talmente presenti mentre si sale verso Castello, o forse perché ero curioso di vedere quanto fosse difficile. Ho iniziato a disegnare praticamente per rompere il ghiaccio, e soprattutto perchè la settimana prima ero già sceso a Cagliari con l'idea di dipingere ma mi ero limitato a girovagare cullandomi nell'ozio e nell'incertezza, abbandonandomi alla psicogeografia situazionista senza prendere mai in mano penne o pennelli, perciò era venuto il momento di passare all'azione.  

Dopo il primo disegno, che ho realizzato in condizioni di luce assolutamente sfavorevoli ma che mi è servito come approccio iniziale e grazie al quale ho cominciato a rapportarmi con le molteplici geometrie dei palazzi e con la vastità del soggetto, mi sono spostato verso Viale Buoncammino, che si trovava a pochi passi dalla terrazza su cui mi ero fermato. Qui le vedute erano ugualmente complicate ma esteticamente più apprezzabili. Dopo un primo, insignificante e raffazzonato schizzo ad acquerello capisco che avrò bisogno di allenare lo sguardo per un po' di tempo prima di acquisire un po' di  confidenza con lo spazio, e per fare ciò mi serviranno strumenti più semplici e con i quali ho confidenza da maggior tempo: le penne e il pennarello.

Messo da parte il colore, decido di fare degli studi, di concentrarmi sui rapporti tra le forme e sul loro dinamismo, cercare di rispettare le proporzioni senza ossessionarmi sulla forma e lasciando spazio alla morbidezza del pennarello e al suo desiderio di scorrere nel foglio con simpatia e semplicità. 

E a poco a poco trovo l'approccio giusto e le vedute dall'alto non mi appaiono così ostiche e difficoltose come all'inizio. Per i lettori: ripeto che si tratta di studi, perciò il risultato estetico finale potrebbe non essere apprezzabile per i più o per chi non è avvezzo all'apprezzamento dell'arte del disegno, ma sappiate che per me questi lavori sono molto importanti. 








Accanto agli studi ho realizzato anche un paio di lavori "Completi": uno che ritrae i vecchi palazzi di Castello visti da Viale Regina Elena; una veduta che raffigura un panorama di Cagliari con al centro una strana cupola che fa pensare ad una sinagoga, un acquerello che riprende i palazzi e una chiesa di Castello visti dal Bastione Saint Remy e due scorci di Cagliari vista dal mare. Queste ultime le ho potute fotografare grazie alla passione per la barca a vela di mio fratello, che con la sua barca mi ha portate a fare un breve giro appena fuori dal porto. 
Di questi lavori alcuni sono stati iniziati sul posto e poi terminati in studio, mentre quelli tratti dalle foto fatte dalla barca sono interamente realizzati in studio, perché disegnare in barca non è semplice e non ne avevo il tempo. Questi lavori erano complessi ma tutto sommato devo ammettere che mi son venuti bene e mi piacciono, soprattutto la veduta di Cagliari per la quale ho deciso di utilizzare qualche pennarello e penna colorati. 







Insomma come inizio su Cagliari direi che non è affatto male.

Alla prossima.  

2 commenti:

  1. A parte la bellezza degli acquerelli, ho apprezzato la descrizione del tuo approccio al lavoro. Questo permette di "entrare" dentro l'opera, e di capire che non è solo l' immagine di un posto,ma è piuttosto la visualizzazione delle emozioni di chi la ha realizzata.

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