domenica 17 marzo 2024

Un monumento alla non-vita.




Ad Oristano, in Piazza Roma, che è la principale piazza della città, si ergono due importanti monumenti: la Torre di Mariano II, risalente al XII secolo, il palazzo SO.TI.CO. risalente agli anni 50. 

La Torre di Mariano II è testimone della storia medievale del popolo Sardo e il palazzo SO.TI.CO. è rappresentativo della storia recente, Oristanese e Italiana. A questi due grandi monumenti architettonici, da circa otto anni è stato inconsapevolmente aggiunto un terzo, grottesco monumento, che attira il mio sguardo ogni volta che mi trovo a passare nella piazza: ovvero il grande ex-ficus capitozzato posto sul lato ovest all'imbocco con Via Tharros. Ormai questo albero non è più in grado di fogliare decorosamente, è grigio, statico, immobile e freddo come un monumento, e perdura in queste condizioni da almeno 8 anni. 

Questo ex-albero, poichè mi ha sempre suggestionato, l'ho ritratto in diversi lavori che ho realizzato in epoche diverse.  Poichè sono molto meticoloso e lavorando dal vero ritraggo esclusivamente ciò che si presenta al mio sguardo, osservando i miei disegni e cercando informazioni su internet ho provato a ricostruire la storia degli interventi che questo albero ha subito negli ultimi anni. 



Un primo disegno del 2017 che testimonia le condizioni dell'albero dopo la prima capitozzatura.


La prima capitozzatura non può essere successiva al 2017, ed è testimoniata da un mio disegno che risale a quell'anno. Da questo schizzo si può evincere che la ramificatura rimanente dopo l'intervento era dotata ancora di qualche ramo importante che si allungava ai lati del tronco, delimitando lo scheletro di base della pianta, comunque già corrotta della sua magnificienza e totalmente privata della chioma. Ma dal disegno del 2023 vediamo chiaramente che anche quei rami sono stati successivamente tagliati, lasciando al tronco solo pretuberanze monche, grevi e inquietanti. Poichè mi sembrava assurdo che un albero già drasticamente potato avesse subito un secondo, letale intervento, per sincerarmene ho cercato informazioni su internet ed ho potuto sapere che, a causa del distaccamento di un grosso ramo lungo sette metri caduto sul manto stradale in una notte D'agosto del 2019, i vigili del fuoco provvidero la notte stessa a liberare la strada dal ramo spezzato e a "Tagliare altri rami con imminente pericolo di caduta".  

Quindi quello che non è più un albero, ma il suo fantasma, sta in queste condizioni pietose da quasi cinque anni. 

Poichè come ben spiegato dai siti di arboricoltura la capitozzatura indebolisce gravemente l'albero e lo espone a crolli e malattie di vario tipo, mi domando se la causa del crollo di quel ramo sia dovuta alla capitozzatura a cui venne sottoposto. E mi domando anche se il momento più opportuno per verificare la stabilità dei rami di un albero sia una notte d'estate, e se quei rami siano davvero stati esaminati o non abbiano piuttosto subito un taglio avventato "preventivo". 




Proprio come per certi monumenti cittadini che si vogliono esaltare con proiezioni e giochi di luce colorata, per un bizzarro gioco del destino, quando cala la sera lo scheletro di questo ex albero viene inondato di una intensa luce verde proveniente dalla vicina insegna di una farmacia. E' il frutto inconscio del desiderio di ristabilire un equilibrio cromatico perduto? O è uno scherno, una forma di macabro umorismo? Le ombre che proietta non rimandano alla chioma perduta e alla verde vita dell'albero, ma sono lugubri e inquietanti. 

Non mi voglio dilungare su cosa rappresenti questo monumento, che appare più morto e inanimato di qualsiasi altra statua in bronzo o marmo che troneggia nelle piazze cittadine. 

Dirò solo che lo reputo un emblema di pochezza spirituale, e che mi dispiace per lui.  

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