La madonnina e le bottiglie. Carboncino e pastelli. |
Fede o fiducia? Amore o sentimento? Emozione o passione? Razionalità o intelletto? Attitudine o stile? Bellezza o fascino?
E' bello farsi domande accostando due parole che racchiudono significati affini. Ieri a Zeddiani, durante la presentazione del nostro progetto del libro sul Cammino minerario di Santa Barbara, mentre parlavamo col pubblico a proposito del nostro lavoro artistico, è emerso che il mio compagno di viaggio ha "fede". E' una fede che nutre nel suo percorso di conoscenza ed esplorazione che porta avanti sul sito di Sardegnaabbandonata. Penso di comprendere che cosa intendesse dire ed esprimere ma tuttavia non mi trovo del tutto a mio agio con la parola "fede", e mentre lui la pronunciava, a me immediatamente veniva in mente la parola "Fiducia", e quando lui parlava della sua fede io pensavo alla fiducia e quale potesse essere la differenza fra le due, e se vi fosse una differenza.
Il rubinetto in cortile. Acquerello. |
Poichè si parla spesso di fede in accostamento al credo religioso, difficilmente mi viene in mente di utilizzarla quando penso a ciò che sorregge e nutre il mio percorso artistico e credo che questo sia motivato da qualità umane più "comprensibili" come la curiosità, il desiderio, il fascino e l'attrazione, l'introspezione. Qualità che sono a disposizione di tutti ma che bisogna allenarsi a mettere in connessione tra loro per farle fruttare e soddisfarle. Nel mio caso sono allenato a dipingere, a scrivere o a fotografare. Sono allenato ad andare in posti nuovi, sconosciuti, sono allenato a sostenere la tensione, l'ansia che può derivare dall'essere in una situazione ignota, in luogo isolato, poco frequentato o addirittura pericoloso, come ad esempio i luoghi abbandonati.
Ma in cambio di questa tensione e di questa ansia, che magari impedisce a molti di soddisfare la propria curiosità e di metterla in moto, ricevo fascino, scopro bellezza e trovo significati. Significati che sgorgano dall'esperienza dei sensi, come per esempio, sempre per citare le parole del mio amico, quella di camminare per due ore a piedi nudi sulla battigia, con l'acqua di mare gelida, o l'esperienza di guadare un torrente di montagna con la paura di scivolare sulle pietre ricoperte di alghe e bagnarsi irrimediabilmente i vestiti o addirittura farsi del male. E' l'esperienza delle cose, anche apparentemente banali, che mette in moto i sensi, e questa forza umana cerca significato e valore trovando relazioni tra le cose anche apparentemente inutili ( e qui di nuovo devo citare il mio amico che ieri ha parlato di un libro di Werner Herzog che si intitola "La conquista dell'inutile", e che io non conoscevo).
Perciò la differenza tra fede e fiducia, in questo caso è per me solo un pretesto per riflettere sulle passioni umane e su quelle forze misteriose che ci mettono uno di fronte all'altro, cercandosi e cercando quei valori che ci avvicinano e che ci mettono in comunione con gli altri. Valori che le parole non cristallizzano, ma esprimono. Valori in movimento, in cambiamento, in evoluzione come le fronde di un albero, come una foresta, come una montagna nella lentezza dei millenni, come una spiaggia tra una mareggiata e l'altra, come una palude nel corso degli anni, come una farfalla tra le ore del giorno, come una foglia tra la primavera e l'inverno, come un uovo perfetto e pulito ma destinato ad essere infranto dal pulcino.
In cantina. Acquerello. |
Non c è differenza tra fede e fiducia. Entrambe rimandano alla’ atto dell’affidarsi. La differenza sta nel chi scegli come depositario della tua fiducia
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