Dio dell'amore quando mi sentirai pronunciare il tuo nome fingi che io non esista. Lasciami solo, nel potere di questa solitudine. Lasciami contemplare questa misteriosa vanità, non togliermi il desiderio di scoprirne la fine. Graffiami la pelle se vuoi, di modo che io non possa dormire. Strappami i vestiti, lascia che il vento mi frusti le pupille, lascia che la grandine scalci sulla testa, ma non ascoltare la mia voce. Schiacciami verso terra ma portami negl' incubi, portami nella paura, portami nelle cose sconosciute, fai in modo che io non possa sospettare un futuro, toglimi le speranze, rendimi affamato. Considera sciocchi i miei desideri e mischiali come un mago mischia le carte, allo stesso modo confondili. E se mi vedi piangere fai in modo che le lacrime non si secchino, lascia che giungano fino a terra arricchendola col mio dolore. Non ascoltarmi ma lasciami pregare nessun Dio, portami nel deserto, nel silenzio della notte, nella foresta più oscura. Ignora la mia voce e le mie parole, portami nelle cime dei monti tra i bordi di un precipizio e lasciami rischiare.
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